La nascita di Camille

Il 10 Ottobre alle 4:44 con i suoi maestosi 3970 g veniva al mondo Camille, una meravigliosa bambina sorridente come la sua mamma Elisa, dal cuore grande come il suo papà Marco e un po’ pazzerella come la sua sorellina Isabel.
Era il 13 Agosto e alle 21:00 uscivo da quella casa per la prima volta, una splendida Cupola spiccava nel cielo. 33 settimane, relativamente tardi per un primo incontro e per concordare un’assistenza alla nascita, ma ci fu un imprinting speciale che pose i cardini di un lavoro di protezione, riscatto e competenza, per arrivare alla gioia, la gioia di una nascita rispettata e naturale, senza intromissioni e quegli elementi di disturbo che tanto avevano pesato sul vissuto familiare della prima nascita.

Ciò che ha dominato le settimane successive posso dire sia stata un’ansia inaspettata: a quasi 6 anni dalla prima gravidanza, era tutto nuovo e diverso. Una bambina in pancia che richiedeva attenzioni in maniera prepotente come solo i bambini in pancia sanno fare per farsi ascoltare dalla propria mamma! Indurimenti, malesseri, affaticamento.
“Non dirmi che la faccio prima, ti prego!”.
No, era solo quella perfetta crisi ossitocica che a 33-34 settimane si sviluppa e dona il segnale di avvio della produzione estrogenica, di maturità all’azione dell’ossitocina durante il travaglio, quell’ormone potente che permetterà alle contrazioni di arrivare intense, regolari ed efficaci, danzando ritmicamente insieme al bambino per favorire la sua nascita.
Il suo corpo le richiedeva di fermarsi, di spegnere la mente, di dedicarsi un po’ a sè stessa, di fare qualcosa per sè. Con l’altra bambina a casa da scuola e altre diverse preoccupazioni, come poteva essere possibile? C’era un bisogno estremo di prendersi cura di quella pancia, di quella donna, di quella bambina. Nel buio del salotto, a terra, con la sola luce che filtrava dalle persiane sono stati diversi i trattamenti rilassanti che si è goduta. I trattamenti sono scarichi di tensione, strumenti che l’Ostetrica possiede, coltiva e propone all’occorrenza per detendere, rilassare, aprire, ascoltare, percepire.

Saggia bambina, hai permesso alla tua mamma di prepararsi lentamente alla nascita di cui tanto aveva paura.
“Non avere fretta Elisa. Fidati di lei. Stai in questa preparazione che il tuo corpo sta attuando insieme a lei. Goditi questi ultimi istanti di pancia, solo tu e lei. Quando sarà ora, la vera ora, lo sentirai”.

“È da ieri sera che sono piena di contrazioni e belle forti, dolori alla pancia e schiena, io ho un sonno pazzesco, cerco di riposare un po’”
Verso le 2:00 di quella notte si ruppe il sacco, un bel liquido rosato dritto dritto sul pavimento. Giusto il tempo di far venire a prendere l’altra bambina dalla nonna e le contrazioni arrivano potenti, così potenti che ormai, lì, si stava per nascere. Quei tre piani di scale scese abbracciate, tra una contrazione e l’altra. La corsa in Ospedale. Un travaglio potente e coinvolgente.
Camille, sei nata in una famiglia stupenda. Una famiglia creata da due giovani ragazzi uniti dall’amore in tante difficoltà familiari. Una coppia che ha consolidato l’amore con una casa, una prima bambina, e ora mancavi proprio tu a portare tanta tenerezza e gioia. Appena nata ti sei attaccata al seno della tua mamma e ti posso garantire che una fontana così copiosa di colostro già al primo attacco io non l’avevo mai vista. Camille, oggi compi i tuoi primi due mesi, pesi circa 6 Kg, vesti come una bambina di 6 mesi e nonostante tante altre difficoltà sorridi, e sorridete tutti. E io sono solo profondamente onorata per essere entrata nella vostra famiglia in un momento tanto speciale, sono grata alla tua mamma per aver accolto il consiglio di un’amica contattandomi, al tuo papà per i tanti momenti di confronto, alla tua sorellina per avermi accolta con gioia, mostrato compiti, balli, attaccato figurine sull’album, regalato disegni e tanto affetto, come solo i bambini puri sanno mostrare.

Benvenuta al mondo Camille e buona Vita. Hai due genitori che ammiro profondamente e, sì, credo che nella vostra famiglia ci sia tanto amore. Vi auguro di nutrirvene per tutto il resto del vostro cammino.
Io veglierò un po’ da lontano, un po’ da vicino. E sarete sempre con me.
Un abbraccio forte.
La vostra Ostetrica,
Virginia